Scuola Primaria Albert Bruce Sabin

La forma della nuova scuola primaria Sabin riprende un carattere tipologico molto forte del centro storico di San Gemini, l’unione dei volumi che nel tempo sono nati e si sono sviluppati in stretta relazione l’uno con l’altro, unendosi anche in maniera simbiotica e in alcuni casi lasciando improvvisamente spazio a dei cortili verdi, dei piccoli angoli magici dai quali è possibile guardare il cielo e capaci di stupire chiunque. Così come il paese viene visto, per lo studio delle forme e della materia, come una macro scuola, la scuola stessa viene intesa come un micro paese a misura di bambino, nella quale approfondire le relazioni tra spazio e apprendimento. La forma non è un semplice risultato di un’operazione compositiva o matematica per definire spazio o volume, ma nel caso della nuova scuola è un processo di intenzionalità riflessiva aperta, con il quale si elabora e produce uno spazio semplice e flessibile, che contribuisce a stimolare la curiosità e la voglia di scoprire degli utenti. Dare forma diventa anche l’anello di congiunzione con la pedagogia, nel senso che, il processo del formarsi diventa anche metafora dello sviluppo psicofisico ed intellettuale dei bambini. Lo studio della forma rende il progetto più intimo per i piccoli utenti, in quanto la conformazione ed il movimento delle coperture ricordano degli aspetti familiari alla vita del paese; tra questi si trova l’elemento eccezionale, il tetto giardino, che oltre a mitigare la presenza della scuola nel parco e a schermarla dall’irraggiamento solare, crea stupore, meraviglia e curiosità.